Titolo 00 (generale)

" Confesso che ho girato "   Claudio Maccherani

Titolo 01 (particolare)

Titolo 02 (periodo)

Titolo 03 (partecipanti)

(by Claudio Maccherani)

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Ho visitato Arrone - uno dei "Borghi più belli d'Italia" - il 30 giugno 2019, dopo esserci passato diverse volte andando nel reatino o in Abruzzo. Oltre al borgo, abbiamo visitato la Chiesa di Santa Maria Annunziata e la Chiesa di San Giovanni Battista. Quindi, attraversando la Vallecupa e passando sotto un altissimo ponte (forse un acquedotto), siamo arrivati a Polino, un alto, solitario e suggestivo piccolo comune di soli 207 abitanti. E abbiamo fatto anche una puntata al "Don Bosco" di Piano del Monte.

ARRONE

Arrone, uno dei "Borghi più belli d'Italia", è un comune di 2.500 abitanti. Prende il nome dal nobile romano Arrone che nel IX secolo vi edificò un castello fortificato che costituì il primo nucleo del paese; nel 1229 passò sotto il dominio di Spoleto, restandovi fino al 1347 quando divenne libero comune; nel 1542 animò la rivolta della Bassa Valnerina contro Spoleto; fu saccheggiato dai Lanzichenecchi (1527) e dai francesi (1799). A Natale vi si svolge un suggestivo Presepe vivente. In onore del patrono San Giovanni Battista, il 24 giugno, durante i quali si svolge la processione e c'è la "Sagra dell'acqua cotta". È una delle Città dell'Olio e della Strada dei Vini Etrusco Romana. Da vedere: Castello medievale, Campanile civico e Torre "degli olivi", Chiesa di San Giovanni Battista, Collegiata di Santa Maria Assunta, ex Convento di San Francesco; a pochi km Casteldilago, con la Chiesa di San Nicola, e il Santuario della Madonna dello Scoglio.

Collegiata di SANTA MARIA ASSUNTA

Del XV secolo, subito fuori del castello di Arrone, è una chesa a tre navate, separate da grandi arcate su pilastri ottagonali e terminanti in facciata su tre portali, la cui facciata serve anche da campanile a vela. L'abside centrale e l'arco sono stati affrescati nel 1515/1516 da Vincenzo Tamagni e Giovanni da Spoleto. Il tema iconografico è quello delle Storie della Vergine, lo stesso della cattedrale di Spoleto, la chiesa madre affrescata da Filippo Lippi. In basso la Dormizione di Maria e la Natività, nel catino "l'incoronazione della Vergine", assunta in cielo. Le absidi laterali, invece, contengono affreschi seicenteschi. L'abside sinistra, inoltre, contiene notevoli sculture in terracotta del XVI secolo. Altre opere d'arte sono l'affresco della "Madonna del Rosario" attribuito a Giuseppe Bastioni (1609), la "Madonna col bambino e i Ss. Pietro e Giovanni Evangelista" del XVII secolo attribuita a Francesco Cozza e la predella di un trittico del 1487 del "Maestro di Arrone" non più esposto perché sottratto furtivamente nel 1971. L'organo è stato costruito dal Conte Alderano Spada e dal figlio Eugenio nel 1831 ed è stato poi modificato e ampliato negli anni '70 dalla ditta Tamburini di Crema; ha due tastiere e pedaliera, la trasmissione è elettrica.

Chiesa di SAN GIOVANNI BATTISTA

È uno dei più importanti monumenti del castello di Arrone, situata nella parte alta dell'abitato. Di costruzione gotica dei secoli XII e XIV, fu in seguito fortemente ristrutturata dal 1467 al 1476 da maestranze lombarde incaricate dal Comune. L’interno è ad una sola navata, con la copertura a travatura di legno con tre capriate. L’abside pentagonale ha la volta a crociera rinforzata da costoloni poggianti su mensole e sorregge con un’ardita soluzione la cella campanaria (le campane vengono ancora suonate a mano secondo il sistema di suono umbro).  All'interno un sedile in pietra che gira attorno alla chiesa e una conservata pavimentazione in cotto. Assai notevoli sono gli affreschi votivi che ricoprono le pareti della chiesa, di scuola umbra, risalenti al XV secolo, con evidente influenza di Filippo Lippi e Piero della Francesca. Gli affreschi, contenuti entro cornici di finto mosaico, rappresentano figure di Santi, fatti realizzare dalle famiglie arronesi per grazie ricevute, per essere protette dalle malattie e dalle disgrazie. Non a caso ricorrono molto spesso le figure di Sant'Antonio Abate e San Sebastiano, protettori dalla peste, malattia responsabile, ai tempi, di moltissime morti.

Nell'altare era collocato un trittico "Madonna con il bambino e ai lati S. Giovanni e S. Antonio Abate" - del "Maestro del trittico di Arrone" - che fu rubato nell'ottobre del 1970.

POLINO

Polino, 207 abitanti, è il più piccolo comune della provincia di Terni, a 836 mt di altitudine, sotto il Monte Petano. Ha avuto notevoli ricchezze minerarie (argento, ferro, marmo) ora esaurite o non più remunerative. Di origine medievale, anticamente difeso da una doppia cinta muraria, fu roccaforte di vari feudatari e legato al Ducato di Spoleto. La parte più antica si sviluppa attorno alla chiesa e a due edifici antichi; su tutto domina la Rocca del '500 con massicci bastioni cilindrici. A Polino storica è stata la presenza di Americo Matteucci, primo cittadino per 47 anni. Sulla piazza una bellissima fontana del Seicento, i dintorni suggestivi con strade panoramiche che spaziano dai monti Sibillini, al Terminillo, da Monteleone di Spoleto a Greccio. Interessante il Museo dell'Appennino Umbro. L'area di Polino è ricchissima di fossili, con rocce appartenenti al periodo che va dal Triassico al Miocene.

Suggestioni TEMPLARI

  
Croce Fichée, Chiesa di San Giovanni Battista


TEMPLARI

Arrone controllava l'antica viabilità romana tra la Valnerina e il reatino e la "via romea" che scendeva da Pollino, al confine con il regno di Napoli. Una transito di tutto rispetto e di sicuro interesse templare. Le tracce, al solito fuggenti, lasciate dai bianchi cavalieri sono la Croce Patente rossa sulla controfacciata della Chiesa di San Giovanni, la Croce Trilobata e Finchée sull'architrave dell'ingresso  (foto a sinistra), la Croce Biforcata di ferro sulla sommità del campanile.


Croce Patente, Chiesa di Santa Maria del Carmine

Fuori dal castello, sulla vecchia strada romana per Rieti (secondo il costume templare che prevedeva due domus, una dentro le mura e una all'esterno), c'è la Chiesa di Santa Maria del Carmine  con una Croce Patente Templare sulla volta dell'ingresso (foto a destra). Continuando sulla strada che si inerpica con stretti tornanti al valico sulla Valle Reatina ci sono i ruderi della Chiesa di Sant'Ermete on all'interno, nell'intradosso dello stipite di destra, c'è una Croce Patente. Sant'Ermete appartenne per certo ai Cavalieri di Malta e prima ancora ai Cavalieri del Santo Sepolcro dipendenti dalla commenda di San Luca in Perugia. Ora, visto che la croce sopracitata non appartiene né a Malta né a Gerusalemme, molto probabilmente lo stemma è stato inciso dai primi proprietari: i Cavalieri del Tempio.  [da "L'Ordine del Tempio e San Bevignate", P.Diletti e N.Sardegna, Guerra Edizioni, Perugia, 2012]

 

 

 

 

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7 VIDEO

 
 ARRONE (illustrato/drone)
Euromedia, 2023 [1'25]

 
 ARRONE Campane S.Giovanni
Festa Venuta, 2012 [9'15]

 
 Chiesa San Giovanni Battista
ARRONE, 2011 [3'42]

 
 Organo Santa Maria Assunta
ARRONE, 2011 [4'27]

 
 Chiesa Santa Maria Assunta
ARRONE, 2011 [4'28]

 
 La Strega Fata di POLINO
Identità Terra, 2021 [2'13]

 
 Festa Patrono S.Antonio
POLINO, 2011 [10'14]

Claudio Maccherani