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MINAS GERAIS |
Lo stato di Minas Gerais, capitale Belo Horizonte, copre una regione di altopiani di arenarie ferrose con sottosuolo ricco di minerali di ferro, bauxite, manganese, stagno, piombo, zinco, nichel e oro. Da qui il nome "Minas Gerais", cioé "Miniere Generali". Popolato alla fine del XVII secolo dai cercatori prima di oro e poi di diamanti, nel secolo successivo era ormai in parte urbanizzato, ma nel corso del tempo le attività estrattive sono diminuite, mentre sono aumentate quelle agricole e di allevamento. Grazie al suo peso economico ha sempre giocato un importante ruolo anche politico. |
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BELO HORIZONTE |
Dal 1897, anno in cui venne completata la sua costruzione ad opera dell'ingegnere Aarão Reis, è la capitale di Minas Gerais. 2,5 milioni di abitanti (5 milioni la regione metropolitana), il 30% dei quali oriundi italiani. Importante centro economico, industriale, commerciale e culturale, è sede di molte aziende, tra le quali la (ex) FIAT brasiliana. |
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SÃO JOÃO DEL REI |
Originariamente villaggio di miniere d'oro, ottenne lo status di città nel 1838. Conserva un'atmosfera coloniale e ha due notevoli chiese barocche del XVIII secolo, il Carmo e la Chiesa di São Francisco de Assis, con sculture del maestro brasiliano Antônio Francisco Lisbona (chiamata Aleijadinho). Ha diversi musei e un memoriale a Tancredo de Almeida Neves [1910-1985], che è qui sepolto, un famoso statista di questa città che è stato Governatore di Minas Gerais, Primo Ministro e Presidente della Repubblica del Brasile. Ha una forte presenza di discendenti di italiani di origine veneta e trentina. |
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TIRADENTES |
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La città prende il nome da Tiradentes, pseudonimo di Joaquim José da Silva Xavier [1746-1792], un patriota brasiliano il cui soprannome era dovuto alla sua professione di dentista ("tiradentes", cioé "cava denti"). Fondata nel 1718, quando venne divisa da São João del Rei, ha un'architettura affascinante che ricorda Paratì e Rio de Janeiro. I posti da visitare sono lo Chafariz de São José (antica fontana che forniva l'acqua all'intera città), Igreja da Santíssima Trindade (in pietra, stile barocco, con una fontana esterna), Igreja do Rosário (una delle più antiche, durante l'epoca dello schiavismo era l'unica che permetteva l'accesso agli schiavi neri), Igreja Matriz de Santo Antônio (una delle principali opere barocche, con facciata del grande artista, scultore e architetto mineiro Antônio Francisco Lisboa – Aleijadinho. E poi le cascate: Cachoeira do Bom Despacho, Cachoeira Paulo André, Cachoeira do Mangue |
CONGONHAS do CAMPO |
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La Basilica del Bom Jesus de Matosinhos è rimasta intatta al limitare dell’abitato, in un enorme spiazzo in pendio dove palmizi dall’esile ciuffo sul tronco altissimo accompagnano le 6 cappelle della Via Crucis che conducono alla cattedrale. Sulla spettacolare scalinata disegnata a rombo si ergono in pose di una leggiadria sorprendente, data la mole gigantesca, le statue di pietra dei 12 Profeti. Le scolpì Antonio Francisco Lisboa detto l’Aleijadinho, figlio illegittimo di mastro Manuel Franscisco Lisboa e della sua schiava Isabel. Questo prodigioso scultore, forse il più grande dell’epoca barocca portoghese, fu colpito dalla lebbra in giovane età (Aleijadinho significa “storpio”, lo Storpietto) e si racconta che ormai incapace di camminare si facesse condurre in portantina fino alla cattedrale per scolpire le sue statue con degli scalpelli legati ai moncherini delle braccia rosicate dalla malattia. Le enormi statue sono in "pedra-sabão" (alla lettera "pietra-sapone"), una pietra dolce e friabile che i venti del "sertão" hanno intaccato nei volti come la malattia che divorò chi li scolpì. Oltre ai 12 Profeti, le sculture lignee a grandezza naturale dell’Aleijadinho (l’Ultima cea, l’Orto degli ulivi, l’Arresto di Cristo, la Flagellazione, il Calvario, la Crocifissione) [tratto da Viaggi e altri viaggi- A.Tabucchi, Feltrinelli, 2010]. L'insieme di queste sculture è il più grande tesoro artistico del Brasile. |
MARIANA |
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Fondata alla fine del XVII secolo, è stata la prima capitale di Minas Gerais. Nata con il nome di Morro do Cruzeiro, nel 1711 cambiato in Vila do Ribeirão de Nossa Senhora do Carmo, poi in Vila Real de Nossa Senhora e nel 1745 in Cidade Mariana, omaggio del re portoghese dom João V de Portugal alla sua sposa dona Maria Ana de Áustria. Attualmente, grazie alle attività economiche che vi si svolgono, è una delle città con il più alto reddito pro-capite del Brasile. Luoghi di interesse sono le sue tre piazze (Praça da Sé, O jardim, ,Praça Minas Gerais), il Pelourinho, l'antica Casa da Câmara e Cadeia (prigione), l'Igreja São Francisco de Assis e l'Igreja Nossa Senhora do Carmo (il cui contrasto di stili crea uno scenario unico per chi le guarda), l'Igreja de Nossa Senhora do Rosário dos Pretos e tante altre chiese, edifici storici e musei. |
OURO PRETO |
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In passato città mineraria lungo la Strada Reale dell'Oro (Estrada Real), snodo dei traffici coloniali di oro, pietre preziose e schiavi, oggi Ouro Preto, grazie alla sua architettura coloniale e alle sue chiese barocche, fa parte del Patrimonio dell'Umanità dell'UNESCO, primo sito brasiliano ad essere inserito in questa lista fina dal 1980. Ouro Preto (letteralmente "oro nero", dall'aspetto esterno delle pietre d'oro estratte in loco), 70.000 abitanti, 1.100 metri di altitudine, venne fondata alla fine del XVII secolo e divenne rapidamente il punto focale della corsa all'oro brasiliana del XVIII secolo. Originariamente chiamata Vila Rica, assunse l'attuale denominazione nel 1823 quando, subito dopo la nascita dell'Impero del Brasile, ricevette il titolo di città imperiale. Ha un'architettura coloniale molto ben conservata con chiese barocche (fra cui Nostra Signora del Rosario degli Uomini Neri con opere e decorazioni auree del noto architetto e scultore brasiliano Aleijadinho). Nel 1770 fu inaugurata la Casa da Ópera de Vila Rica, oggi Teatro Municipale di Ouro Preto, è il più antico teatro ancora in funzione dell'intero continente americano. Nel 1789 fu il punto di partenza della rivolta passata alla storia col nome di Inconfidência Mineira, movimento che mirava all'indipendenza dal Portogallo e alla formazione di una repubblica brasiliana. La piazza principale è dedicata a Joaquim José da Silva Xavier, detto Tiradentes, figura di spicco e martire del movimento, nonché eroe nazionale del Brasile, la cui testa venne esposta nella medesima piazza come monito per tutta la popolazione. Nel 1839 venne fondata la Escola de Farmácia e nel 1876 la Escola de Minas, una scuola di ingegneria mineraria, divenuta una delle più importanti del Brasile. Ouro Preto è stata la capitale dello Stato di Minas Gerais dal 1822 al 1897, anno in cui il governo venne spostato nella nuova città di Belo Horizonte. Molte le cose da vedere, oltre Nostra Signora del Rosario degli Uomini Neri: chiese di São Francisco de Assis, Nossa Senhora do Carmo, Nossa Senhora do Pilar e varie miniere d'oro. |
SABARÁ |
"Sabará" è la forma abbreviata del termine TUPI tesáberabusu, che significa "grandi occhi brillanti", riferito alle pepite d'oro che venivano trovate nella regione al tempo conosciuta come Sabarabuçu. Inizialmente, nel XVII secolo, accampamento di bandeirantes, nel 1701 divenne parrocchia e nel 1711 municipio con il nome di Vila Real de Nossa Senhora da Conceição do Sabará e città nel 1838. Sabará ha tre storiche fontane (do Kaquende, do Rosario, da Corte Real), numerosi edifici storici e numerose chiese barocche: Nossa Senhora do Ó (1717) dalle litanie di ossa Senhora che iniziano sempre con Ó, Nossa Senhora da Conceição (1710), Nossa Senhora do Carmo (1763) con varie opere dell'Aleijadinho, Nossa Senhora do Rosário dos Pretos (1713) degli schiavi della "Irmandade dos Homens Negros da Barra do Sabará" che l'hanno iniziato a costruirla dopo l'abolizione della schiavitù nel 1888 e non l'hanno terminata per mancanza di soldi, Nossa Senhora da Assunção (1727) che contiene un inestimabile tesoro barocco, São Francisco (1781). |
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Claudio Maccherani |