Titolo 00 (generale)

" Confesso che ho girato "   Claudio Maccherani

Titolo 01 (particolare)

Titolo 02 (periodo)

Titolo 03 (partecipanti)

(by Claudio Maccherani)

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Il primo agosto c'è stata la cosa più bella di tutta l'escursione, l'incontro con la COMUNIDADE do TUPÉ, una comunità india che vive sulle rive del Rio Negro, nei pressi della Praia de TUPÉ, vicno a Manaus. Siamo stati accolti cordialmente da tutta la Comunità, a partire dal "cacique" (capo) che ci attendeva sul piccolo molo di attracco in riva al fiume unitamente ad altri membri del villaggio e a diversi bambini. Ci hanno accompagnato presso la capanna comunitaria, la ɄMɄRƬ DIRO MASHÃ BAYARI WI'Í, BAYRIKO WI'Í, "casa del rituale  casa della cura" dove è stata "celebrata" per noi una danza rituale alla quale hanno partecipato quasi tutti i membri della piccola Comunità. In una piccolissima bancarella il loro semplice ma stupefacente artigianato di collane, bracciali e orecchini realizzati esclusivamente con i multicolori prodotti della foresta (Açai, Jarina, Cocco Babaçu, Palmeira, Pau Brasil, Arnica e Mucuna). E poi i bambini, schietti e bellissimi, che ti guardano dritto negli occhi con fiducia ed empatia e ti abbracciano affettuosamente. È stato un incontro coinvolgente e indimenticabile al cui ricordo ancora mi commuovo [N.d.R.]. Dopo, risaliti nel nostro battello "Alberto Filho II", abbiamo attraversato il brevissimo tratto di fiume che separa la prospiciente Praia de Tupé. Qui abbiamo fatto il bagno nelle acque giallo-rosso-nero del Rio Negro e abbiamo pranzato sulla spiaggia, un tradizionale "churrasco".

COMUNIDADE do TUPÉ

La Comunidade de São João do Tupé vive nella "Riserva di sviluppo sostenibile di Tupé", 12.000 ettari, raggiungibile esclusivamente dal fiume Rio Negro, istituita dal Municipio di Manaus con Decreto N.8044 del 25/08/2005. La comunità è costituita da indios di etnia Dessana, Tukano e Tuyuka.

MISSIONE Frati Cappuccini "Alto Solimões"

Il 28 febbraio 1908 la Santa Sede affida all’Ordine dei Frati Minori Cappuccini la Missione del Rio Negro in Amazzonia e l'Ordine affida la Missione, che verrà  insediata nella foresta pluviale dell’Alto Solimões a Benjamin Constant, alla Provincia Umbra. I primi Missionari, nel giugno del 1909, sono padre Domenico da Gualdo Tadino, padre Ermenegildo da Foligno, padre Agatangelo da Spoleto e fratel Martino da Ceglie Messapico. Anche Padre Ugo Gobbi, Frate Cappuccino del Convento di Monte Malbe e amatissimo parroco della Parrocchia di Santa Maria Maddalena di Cenerente, negli anni '90 vi si reca in missione.

 "Per i cappuccini l’Amazzonia rappresenta un forte richiamo alle radici francescane. La difesa del creato, l’amore per la natura, il rispetto verso ciò che ci è stato dato in dono, la tutela di un mondo che è di tutti coloro che lo abitano e che hanno eguale diritto di viverlo, sono elementi propri della vita di San Francesco".

Campagna Javari

Nel 1987, approfittando della presenza a Perugia di Silvio Cavuscens, un laico svizzero che era stato per diverso tempo nella Missione di Benjamin Constant, nell'Alto Solimões, dei Frati Cappuccini Umbri, l'associazione "Insieme Ticunas" (poi divenuta AIFI - "Insieme Fratelli Indios") organizza la "Campagna JAVARI", una campagna di conferenze e mostre fotografiche dove compaiono molte delle foto fatte da Silvio Cavuscens agli indios Ticunas dell'alta valle del Javari. Anche il "Circolo Amerindiano" partecipa alla campagna, inserendola nella sua mostra "Amazzonia" del 1989.

Campagna JAVARI  >>

INDIOS dell'AMAZZONIA

"Nel 1500 la popolazione del globo era dell’ordine di 400 milioni di abitanti, 80 dei quali residenti in America. Verso la metà del XVI secolo, di questi 80 milioni ne restano 10. Limitando il discorso al Messico, alla vigilia della conquista la popolazione era di circa 25 milioni di abitanti; nel 1600 era ridotta a 1 milione. Il genocidio dei nativi americani è stato il più grande genocidio della storia dell'umanità" (Tzvetan Tudor, "La conquista dell’America", Einaudi, Torino, 1984)

"Quando i primi Europei arrivarono in Brasile, 500 anni fa, nel paese vivevano presumibilmente 5 milioni di Indiani. Oggi ne sopravvivono solo 350.000. Cinque secoli di massacri, sfruttamento, torture e malattie hanno annientato gran parte della popolazione indigena, e di centinaia di tribù non si conserva più nessuna traccia. Che vi sia stato un genocidio è un fatto indiscutibile" ("Diseredati - Indiani del Brasile", Survivol International, 2000)

Attualmente circa la metà dei 215 popoli indigeni sopravvissuti vive in Amazzonia, dove le terre formalmente "concesse" dal Brasile, circa il 13% del territorio dello stato, non sono ancora state delimitate e vengono continuamente bruciate e invase per lo sfruttamento del territorio, per farne "pascoli per hamburger".

Gli indios sono tecnologicamente fermi all'età della pietra, ma spiritualmente sono avanti anni luce rispetto all'uomo occidentale sedicente "civile". Sono in perfetta armonia con la natura della quale si sentono parte e non padroni, sono i custodi della foresta, non hanno il concetto di "proprietà privata", vivono in comunità dove viene condiviso il frutto della caccia e della pesca. E forse è soprattutto per questo che sono perseguitati e sterminati dall'uomo "civile" che ha come divinità supreme la proprietà e il capitale [N.d.R.]

Con la presidenza di Jair Bolsonaro, a partire dal 2018, la situazione si è fatta ancora più tragica. Bolsonaro ha dato mano libera ai piromani invasori e "decapitato" la FUNAI, l'ente statale che si occupava della protezione degli indios, che è praticamente diventato quasi un ente "fiancheggiatore" di chi brucia, invade e uccide impunemente gli indios.

 

 

 

 

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7 VIDEO

 
 Reserva do Tupé
TV Cultura, 2012 [6'32]

 
 RDS Tupé
Roteiro Tucorin, 2016 [21'22]

 
 Comunidade de Tupé
Rio Negro, 2011 [2'06]

 
 Praia do Tupé
Manaus, 2017 [3'27]

 
 La Caduta del Cielo
Davi Kopenawa, 2018 [1h08'21]

 
 La Caduta del Cielo
Seminario TO, 2018 [14'58]

 
 Davi Kopenawa
Film portrait, 2020 [4'35]

Claudio Maccherani