Dopo il toccante
incontro con la COMUNIDADE
do TUPÉ, il "bagno" e il pranzo alla Praia de Tupé, si prosegue l'escursione
vistando il Museu do Seringal Vila Paraso e navigando sul Rio
Tarumã-Mirim.
Il giorno seguente, sabato 2 agosto, si parte da Manaus. Il gruppo alla volta d
Rio de Janeiro (dove resterà fino all'8 agosto), io e Vera alla volta di San
Paolo, da dove poi raggiungeremo Assis, la città dove risiede la famiglia di
Vera.
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Museu do Seringal Vila Paraiso
Il Museu do Seringal Vila
Paraíso , dove i visitatori possono
conoscere il processo di estrazione del lattice dall'albero
della gomma e la produzione della gomma (caucciù), è
una replica della piantagione di
gomma che esisteva a Humaitá, un comune situato a
675 km da Manaus. I suoi ambienti riproducono spazi familiari al
cosiddetto 'ciclo della gomma', un modello economico della
regione amazzonica il cui periodo di massimo splendore ebbe
luogo tra il 1879 e il 1912.
Il Brasile acquistò lo stato di
Acre dalla Bolivia nel 1903 con l’obiettivo di
impossessarsi del suo "oro bianco", le rigogliose estensioni
di "alberi della gomma". All’inizio del Novecento, il prezzo del
caucciù volava sui mercati internazionali, trainato da una fame
insaziabile di Europa e Stati Uniti. Per soddisfarla, il
governo promosse una migrazione di massa di lavoratori dalle zone
più povere del Paese:
«La maggior parte di loro non fece più ritorno. Si dice che sotto
ogni albero di gomma è sepolto un "siringueiro",
come venivano chiamati i lavoratori arruolati per estrarre il
caucciù. Non solo le condizioni ambientali erano difficilissime,
quanto il fatto che il business della gomma era basato su un
sistema schiavista. Per ottenere gli attrezzi, la manodopera era
costretta a indebitarsi con il "patrão" (il reclutatore) e la somma
dovuta cresceva a dismisura, senza controllo. Impossibile fuggire: i
"coroneles" - vigilanti al soldo del proprietario - controllavano i
fiumi, unica via di scampo. Gli abusi e
le violenze sui siringueiros furono spaventosi. A questo si
somma la distruzione della foresta e l’esproprio dei territori agli
indigeni». Ma fu sufficiente il furto
da parte di alcuni commercianti inglesi di una manciata di semi
Hevea Brasiliensis (l’albero della gomma, caucciù),
prontamente piantata nella Malaysia sotto il dominio britannico,
che nel giro di pochi decenni la concorrenza asiatica sgonfiasse
il boom dell’oro bianco brasiliano. Poi, all'entrata degli Stati
Uniti nella Seconda guerra mondiale, riesplose la "febbre del
caucciù". Con i mercati asiatici fuori gioco in seguito alla
deflagrazione del conflitto, Brasile di Getulio Vargas si
impegnò a rifornire di gomma Washington. Dei 60.000 "soldati del
caucciù" spediti sul fronte amazzonico dell’Acre, sopravvisse
meno della metà. Il resto fu ingoiato nel buco nero dello
sfruttamento feroce.
(Luca Capuzzi, Avvenire.it, 12/10/2019) |
AMAZZONIA
L'Amazzonia è la più
grande foresta pluviale del mondo (6.700.000 km2
- Europa 10.350.000 km2, USA 9.834.000 km2),
ricopre la maggior parte del nord-ovest del Brasile
(4.500.000 km2) e si estende sul territorio di Colombia, Perù,
Bolivia, Ecuador, Venezuela, Guiana, Suriname e Guiana Francese.
Famosa per la sua biodiversità e attraversata da migliaia di
fiumi - tra i quali l'immenso Rio delle Amazzoni - è stata
inserita al
primo posto delle
"Nuove
SETTE MERAVIGLIE del mondo NATURALI".
L'Amazzonia è anche la dimora ancestrale di 1 milione di
indios divisi in circa 400 tribù, ognuna con la sua
lingua, la sua cultura, il suo territorio. |
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Biodiversità
- "Si stima che nella regione vivano circa 100 000 specie di
invertebrati tra cui 2.500.000 specie di insetti, 3.000 specie di
pesci, 1.300 specie di uccelli (si pensa che un quinto di tutti gli
uccelli viva nella foresta amazzonica), 427 specie di mammiferi, 400
specie di anfibi, 378 specie di rettili e sono state classificate
almeno 60.000 specie di piante. Gli scienziati hanno descritto fra
le 96.669 e 128.843 specie di invertebrati solo in Brasile. Ogni
anno vengono scoperte centinaia di nuove specie, tra il 2014 e il
2015 ben 381: 216 piante, 93 pesci, 32 anfibi, 20 mammiferi, 19
rettili e un uccello. Mentre il numero di nuove specie scoperte in
Amazzonia aumenta, si sospetta l'estinzione di specie già scoperte o
non scoperte, a causa dell'azione distruttiva del disboscamento
portato avanti dall'uomo. Una di tali specie dichiarata
possibilmente estinta è l'Ara di Spix"
(da Wikipedia). |
Deforestazione e
distruzione - La
Foresta viene continuamente e sistematicamente distrutta per
divenire pascolo per l'allevamento di bovini destati a diventare e
hamburger dei quali ci nutriamo spensieratamente o monocolturali
piantagioni di soia destinata a divenire mangime da bestiame.
"Nel 2017 risultava che più del
20% dell'intera superficie forestale fosse stata disboscata, con
circa 800.000 km2 (più del doppio della superficie
dell'Italia) di aree boschive in meno rispetto al 1970"
(da Wikipedia).
Con la presidenza di Jair
Bolsonaro, a partire dal 2018, la situazione è diventata ancora più
drammatica. Il governo di Bolsonaro ha sostanzialmente smesso di
contrastare, reprimere e arrestare piromani, invasori di terra e
assassini di indios, dando di fatto carta bianca a questi impuniti
delinquenti. "Nei primi 6 mesi del 2022 la distruzione della foresta
amazzonica è proseguita a ritmi record, tre volte tanto rispetto al
2017. Ben 4.000 km2 di foresta - 3 volte la superficie di
Roma - sono stati distrutti" (fonte
INPE).
La foresta pluviale immagazzina
da 90 a 140 miliardi di tonnellate di CO2 e la sua continua
distruzione provoca il rilascio nell'atmosfera di enormi quantità di
questa sostanza accelerando moltissimo il riscaldamento globale con
conseguenze catastrofiche per l'ambiente. |
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