Titolo 00 (generale)

" Confesso che ho girato "   Claudio Maccherani

Titolo 01 (particolare)

Titolo 02 (periodo)

Titolo 03 (partecipanti)

(by Claudio Maccherani)

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Dopo il toccante incontro con la COMUNIDADE do TUPÉ, il "bagno" e il pranzo alla Praia de Tupé, si prosegue l'escursione vistando il Museu do Seringal Vila Paraso e navigando sul Rio Tarumã-Mirim. Il giorno seguente, sabato 2 agosto, si parte da Manaus. Il gruppo alla volta d Rio de Janeiro (dove resterà fino all'8 agosto), io e Vera alla volta di San Paolo, da dove poi raggiungeremo Assis, la città dove risiede la famiglia di Vera.

Museu do Seringal Vila Paraiso

Il Museu do Seringal Vila Paraíso , dove i visitatori possono conoscere il processo di estrazione del lattice dall'albero della gomma e la produzione della gomma (caucciù), è una replica della piantagione di gomma che esisteva a Humaitá, un comune situato a 675 km da Manaus. I suoi ambienti riproducono spazi familiari al cosiddetto 'ciclo della gomma', un modello economico della regione amazzonica il cui periodo di massimo splendore ebbe luogo tra il 1879 e il 1912.

Il Brasile acquistò lo stato di Acre dalla Bolivia nel 1903 con l’obiettivo di impossessarsi del suo "oro bianco", le rigogliose estensioni di "alberi della gomma". All’inizio del Novecento, il prezzo del caucciù volava sui mercati internazionali, trainato da una fame insaziabile di Europa e Stati Uniti. Per soddisfarla, il governo promosse una migrazione di massa di lavoratori dalle zone più povere del Paese: «La maggior parte di loro non fece più ritorno. Si dice che sotto ogni albero di gomma è sepolto un "siringueiro", come venivano chiamati i lavoratori arruolati per estrarre il caucciù. Non solo le condizioni ambientali erano difficilissime, quanto il fatto che il business della gomma era basato su un sistema schiavista. Per ottenere gli attrezzi, la manodopera era costretta a indebitarsi con il "patrão" (il reclutatore) e la somma dovuta cresceva a dismisura, senza controllo. Impossibile fuggire: i "coroneles" - vigilanti al soldo del proprietario - controllavano i fiumi, unica via di scampo. Gli abusi e le violenze sui siringueiros furono spaventosi. A questo si somma la distruzione della foresta e l’esproprio dei territori agli indigeni». Ma fu sufficiente il furto da parte di alcuni commercianti inglesi di una manciata di semi Hevea Brasiliensis (l’albero della gomma, caucciù), prontamente piantata nella Malaysia sotto il dominio britannico, che nel giro di pochi decenni la concorrenza asiatica sgonfiasse il boom dell’oro bianco brasiliano. Poi, all'entrata degli Stati Uniti nella Seconda guerra mondiale, riesplose la "febbre del caucciù". Con i mercati asiatici fuori gioco in seguito alla deflagrazione del conflitto, Brasile di Getulio Vargas si impegnò a rifornire di gomma Washington. Dei 60.000 "soldati del caucciù" spediti sul fronte amazzonico dell’Acre, sopravvisse meno della metà. Il resto fu ingoiato nel buco nero dello sfruttamento feroce. (Luca Capuzzi, Avvenire.it, 12/10/2019)

AMAZZONIA

L'Amazzonia è la più grande foresta pluviale del mondo (6.700.000 km2 - Europa 10.350.000 km2, USA 9.834.000 km2), ricopre la maggior parte del nord-ovest del Brasile (4.500.000 km2) e si estende sul territorio di Colombia, Perù, Bolivia, Ecuador, Venezuela, Guiana, Suriname e Guiana Francese. Famosa per la sua biodiversità e attraversata da migliaia di fiumi - tra i quali l'immenso Rio delle Amazzoni - è stata inserita al primo posto delle "Nuove SETTE MERAVIGLIE del mondo NATURALI". L'Amazzonia è anche la dimora ancestrale di 1 milione di indios divisi in circa 400 tribù, ognuna con la sua lingua, la sua cultura, il suo territorio.

Biodiversità - "Si stima che nella regione vivano circa 100 000 specie di invertebrati tra cui 2.500.000 specie di insetti, 3.000 specie di pesci, 1.300 specie di uccelli (si pensa che un quinto di tutti gli uccelli viva nella foresta amazzonica), 427 specie di mammiferi, 400 specie di anfibi, 378 specie di rettili e sono state classificate almeno 60.000 specie di piante. Gli scienziati hanno descritto fra le 96.669 e 128.843 specie di invertebrati solo in Brasile. Ogni anno vengono scoperte centinaia di nuove specie, tra il 2014 e il 2015 ben 381: 216 piante, 93 pesci, 32 anfibi, 20 mammiferi, 19 rettili e un uccello. Mentre il numero di nuove specie scoperte in Amazzonia aumenta, si sospetta l'estinzione di specie già scoperte o non scoperte, a causa dell'azione distruttiva del disboscamento portato avanti dall'uomo. Una di tali specie dichiarata possibilmente estinta è l'Ara di Spix" (da Wikipedia).

Deforestazione e distruzione - La Foresta viene continuamente e sistematicamente distrutta per divenire pascolo per l'allevamento di bovini destati a diventare e hamburger dei quali ci nutriamo spensieratamente o monocolturali piantagioni di soia destinata a divenire mangime da bestiame.

"Nel 2017 risultava che più del 20% dell'intera superficie forestale fosse stata disboscata, con circa 800.000 km2 (più del doppio della superficie dell'Italia) di aree boschive in meno rispetto al 1970" (da Wikipedia).

Con la presidenza di Jair Bolsonaro, a partire dal 2018, la situazione è diventata ancora più drammatica. Il governo di Bolsonaro ha sostanzialmente smesso di contrastare, reprimere e arrestare piromani, invasori di terra e assassini di indios, dando di fatto carta bianca a questi impuniti delinquenti. "Nei primi 6 mesi del 2022 la distruzione della foresta amazzonica è proseguita a ritmi record, tre volte tanto rispetto al 2017. Ben 4.000 km2 di foresta - 3 volte la superficie di Roma - sono stati distrutti" (fonte INPE).

La foresta pluviale immagazzina da 90 a 140 miliardi di tonnellate di CO2 e la sua continua distruzione provoca il rilascio nell'atmosfera di enormi quantità di questa sostanza accelerando moltissimo il riscaldamento globale con conseguenze catastrofiche per l'ambiente.

 

 

 

 

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6 VIDEO

 
 Ciclo da borracha 2012
Vila Paraiso, 2012 [10'20]

 
 Museu do Seringal 2014
Vila Paraíso, 2014 [7'23]

 
 Museu do Seringal 2016
Vila Paraíso, 2016 [8'45]

 
 História ciclo da borracha
Museu Seringal, 2018 [6'57]

 
 Museu do Seringal 2019
Vila Paraíso, 2019 [18'46]

 
 Vila Paraíso 2023
(dal drone), 2023 [1'01]

Claudio Maccherani