Castello di Postignano

Sono passato molte volte davanti al castello di Postignano andando in Valnerina per la strada Perugia-Foligno-Sellano. In uno di tali passaggi, nel 1990, mi sono fermato e mi sono addentrato all'interno di questo borgo/castello completamente disabitato. Emozionante camminare nei suoi vicoli ed entrare nelle case e nella chiesa che erano completamente accessibili e, nonostante ciò, incredibilmente "non vandalizzati". Una esplorazione che ho fatto immerso nel silenzio e silenziosamente per rispetto di questo luogo e di tutte le persone che vi hanno vissuto, camminando in punta di piedi lungo uno struggente "percorso temporale".

Il borgo medievale Castello di Postignano fu fondato tra il IX e il X secolo sul declivio di una collina lungo la strada che collegava Spoleto, Foligno, Norcia e Assisi. Il borgo aveva forma triangolare con in alto la torre di avvistamento. I costruttori furono i suoi stessi abitanti, contadini e artigiani. La chiesa originaria fu dedicata a San Primiano, il cui culto era diffuso in Valnerina già dal IX secolo; nel 1333 la chiesa fu dedicata a San Lorenzo. Gli affreschi dell'intera parete absidale, databili alla seconda metà del XVI secolo e ritornati alla luce durante l'intervento di restauro precedente il sisma del 1997 sono attribuibili alla cerchia del De Magistris, detto il "Caldarola". A seguito del sisma del 1997, la parete appena restaurata crollò e su un muro retrostante, più antico, apparve una Crocifissione databile fine del XV secolo. Foligno e Spoleto si contesero a lungo il possesso del castello. Tra il XIV e il XV secolo il borgo aveva una fiorente economia basata su agricoltura, taglio dei boschi e prodotti di acciaio e tessili. Agli inizi del XVIII secolo la sua popolazione cominciò ad abbandonarlo progressivamente fino agli inizi del '900 quando i suoi abitanti emigrarono, soprattutto verso gli Stati Uniti. Nel 1979 il fotografo e architetto americano Norman Carver Junior pubblicò il libro Italian Hilltowns è definì Castello di Postignano l'archetipo dei borghi collinari italiani dedicandogli la copertina del libro. L'abbandono del borgo causò il suo progressivo deterioramento peggiorato dal terremoto del 1997.

Nel 2004 è stato dichiarato monumento d'interesse nazionale dal Ministero dei beni culturali e ambientali. Nel 2007, la MIRTO, che aveva comperato il borgo prima del terremoto ha iniziato un'impegnativa opera di RESTAURO degli edifici e delle sue opere d'arte, parzialmente finanziato dalla Regione Umbria. L'intero Castello di Postignano, oggi meravigliosamente recuperato, è stato riportato alla vita da uno straordinario e meticoloso lavoro di restauro, progettato e supervisionato da due architetti campani, Gennaro Matacena e Matteo Scaramella, che dal 2014 hanno portato a nuova vita le sessanta case e la chiesa del paese. Il restauro ha ridato al borgo le sue forme originarie e lo ha consolidato strutturalmente secondo la normativa antisismica. L'adozione di tecnologie moderne ha permesso di ottenere un elevato grado di isolamento acustico e termico, con risparmio energetico. Sono stati utilizzati materiali tradizionali per finestre, portoni, camini, pavimentazioni e nel trattamento delle facciate. Si può vedere un documentario sul restauro di Postignano a https://youtu.be/ZSG9Nt1syKc



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