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Ho visitato il Castello di Montegualandro, a Tuoro sul Trasimeno, domenica 24 marzo 2024, in occasione delle "Giornate FAI di Primavera", guidato dai Volontari del FAI che, con competenza e abnegazione, mi hanno condotto in questa escursione cavalleresca. Fortunatamente sono arrivato in largo anticipo (almeno un'ora prima dell'apertura) e questo mi ha permesso di addentrarmi un po' con l'auto. Però, vista l'impraticabilità della strada di accesso ai normali mezzi, l'ho "posteggiata" sotto gli ulivi e ho proseguito a piedi in una solitaria ascesa in mezzo al verde, con di fronte il Castello in alto e dietro il Lago Trasimeno in basso. Neanche un'ora dopo è iniziata ad affluire una lunga e ininterrotta serpentina di persone che arrancavano al sole che si faceva sempre più caldo. E in fondo, la stretta strada si andava riempiendo di una moltitudine di automobili che venivano posteggiate su entrambi i lati, ostruendo quasi completamente la circolazione. Ma è valsa la pena fare questo chilometro di percorso in salita per arrivare al bellissimo Castello di Montegualandro dal quale si gode di un panorama mozzafiato sul Lago Trasimeno e sul "confine" tra Umbria e Toscana. |
Castello di MONTEGUALANDRO (Tuoro, PG) |
Il castello si erge a circa 450 metri sul livello del mare in una postazione privilegiata di vedetta. Si trova, infatti, all'estremo confine del territorio perugino dominante sulla strada che collegava Perugia ad Arezzo e Firenze e su tutta la piana aretina. L'origine della struttura, come testimonierebbe la famosa Stele del luogo (tuttora conservata al Museo Archeologico dell'Umbria a Perugia), viene fatta risalire agli Etruschi. Fra i personaggi storici che qui pare siano passati, si parla di Annibale (che qui pose il suo campo nella battaglia del Trasimeno per combattere il Console Caio Flaminio nel 217 a.C.), di Carlo Magno (che ne fu il primo illustre proprietario), di Ariberto (signore del Monte Santa Maria Tiberina in quanto donatogli dallo stesso Carlo Magno nell’802) e di Federico Barbarossa (che nel 1165 lo conquistò in combattimento con i Perugini e lo donò ai marchesi Ranieri che divennero signori del luogo). Il primo signore del Castello fu Andrea di Giacomo Montemelino, Potestà di Perugia, investito dal Papa Gregorio IX e la cui omonima famiglia mantenne il dominio del Castello sino al 1678. Papa Innocenzo XI mise in vendita la Contea di Monte Gualandro assieme al titolo che finì nelle mani di Ruggiero Ranieri ("cum titulo" per 13.000 scudi) e dei suoi eredi che lo possedettero sino a pochi anni fa. Pur avendo subìto diverse rivisitazioni nel tempo, dovute anche agli eventi storici di cui fu testimone, il castello conserva ancora la classica struttura circolare con mura alte e possenti di circa 8 metri, merlature, feritoie, un fossato che costituisce ancora la principale difesa da incursioni esterne, una splendida chiesa a una sola navata in arenaria e cotto, torrioni di avvistamento con strutture militari litiche e muri a scarpa, una prigione. Le modifiche apportate alla struttura (quali l'apertura di ampie finestre e la sostituzione del ponte levatoio con un grande portone in ferro) hanno permesso al castello di trasformarsi da fortezza militare a lussuosa residenza nobiliare, quale è oggi. Tutto il complesso è oggi di proprietà privata, perciò di norma non visitabile all'interno, con l'apertura eccezionale per il FAI si potrà godere della splendida vista sul lago e sulla pianura toscana e di alcuni degli edifici interni che compongono il maniero. (testo del Gruppo FAI del Lago Trasimeno, 2024) |
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Claudio Maccherani |