Titolo 00 (generale)

" Giornate FAI d'Autunno "   Claudio Maccherani

Titolo 01 (particolare)

Titolo 02 (periodo)

Titolo 03 (partecipanti)

(by Claudio Maccherani)

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Io e vera abbiamo visitato l'Abbazia di San Benedetto al Subasio, ma solo da fuori perché era chiusa, l'11 marzo 1990, in uno dei nostri consueti giri alla ricerca della bellezza. Eravamo soli in questo splendido posto che si affaccia sull'infinito. Poi io sono tornato a visitarla il 14 ottobre 2023 grazie alle "Giornate FAI d'Autunno" e, in tale occasione, ho potuto finalmente vederla anche dentro con la guida dei Volontari del FAI. Molto bella anche la strada che dall'Eremo delle Carceri porta all'Abbazia, immersa nel verde delle querce dei boschi del Monte Subasio.

ABBAZIA di SAN BENEDETTO al SUBASIO (Assisi, PG)

Chi, in prossimità di Assisi, guardi verso il Monte Subasio da sud est, non può non notare, a due terzi della sua altezza, dal lato verso Spello, una chiazza bianca che riluce al sole del meriggio. A circa 6 km dalla città serafica, tra i boschi, sulla costa meridionale del Monte Subasio, in territorio di Capodacqua di Assisi, a 781 metri sul livello del mare, sorge l’Abbazia di San Benedetto, che fu quasi certamente il primo nucleo locale dell’espansione benedettina.

Abitata inizialmente dai monaci Cluniacensi o "Monaci Neri", la fondazione benedettina, le cui linee architettoniche risalgono, però, alla prima metà dell’XI secolo, è certamente anteriore all’anno 1000, ma risale al 1041 la sua prima attestazione documentaria, iscritta in un atto di vendita di un appezzamento di terra posto a lo Calcinaro e confinante da un lato con i possedimenti dell’allora "monastero" di San Benedetto. In tale epoca la sua costruzione doveva già essere stata ultimata. Ludovico Iacobilli, (1598 – 1664) presbitero e storico italiano, la fa risalire ai tempi di San Benedetto e la sua parte più antica, la cosiddetta "cripta triastila" risalente ai secoli VII–VIII è sorta molto probabilmente su resti di un più antico tempio pagano.

Il monastero del Subasio si staccò ben presto dall’Abbazia sabina, grazie alla sua crescita di importanza economica e si rese abbazia indipendente, tanto da non comparire più tra le dipendenze di Farfa in un atto imperiale di Enrico V del 1118.

Tra il XII e il XIII secolo ebbe il suo apogeo svolgendo un’importante ruolo organizzativo e di governo dei territori della piana assisana e del monte: i suoi abati controllavano ospedali e più di trenta tra chiese e cappelle nella Valle Spoletina tra Assisi e Foligno, sparse su tutto il territorio circostante. Tra queste la cappella della Porziuncola in Santa Maria degli Angeli, che l’abate Teobaldo, donò a S. Francesco all’inizio del XIII secolo (e San Francesco contraccambiò con un cesto di "laschine", piccoli pesci di fiume). Nel 1071 i monaci del Subasio fondarono il Priorato di San Paolo entro Assisi utilizzandolo come residenza nei loro soggiorni in città e nel 1212 donarono al neo Comune di Assisi la parte inferiore del Tempio di Minerva appartenente ai benedettini subasiani, perché i Consoli della città la trasformassero in pubblica residenza. L’11 dicembre 1234 papa Gregorio IX stabiliva di prendere l’Abbazia di San Bendetto sotto la sua protezione. Fu così che l’Abbazia subasiana acquistò il possesso della sede di San Pietro di Assisi. Nel 1260 l’Abbazia passò ai monaci cistercensi.

Verso il XIV secolo iniziò la sua decadenza, allorché fu la centro delle lotte tra le fazioni assisane, poiché per la sua posizione, esso divenne luogo di ricovero per i fuoriusciti dalla città. Nel 1399, infatti, ospitò i fautori di Ceccolino Michelotti, della "Parte di sopra" della città e fu per questo attaccata, saccheggiata e distrutta nelle sue principali strutture difensive dal capo della fazione della "Parte di sotto" Broglia di Trino.

La demolizione si estese, parzialmente, anche alla chiesa e scomparve il bel campanile (che si vede riprodotto da Giotto nella chiesa Superiore della Basilica di San Francesco di Assisi, nel secondo quadro delle Storie di San Francesco). I monaci non vi fecero più ritorno.

All’inizio del XV secolo il monastero fu dato in commenda e, date le sue precarie condizioni da allora in poi il Capitolo dei benedettini del Subasio si svolse nel priorato di san Paolo di Assisi. Nel 1473 si decise di murare ogni accesso la monastero ormai invaso da rovi e pruni e divenuto ricovero di bestie selvatiche. Alcuni anni dopo, nel 1611 passò ai Canonici Regolari di San Salvatore in Lauro di Roma, i cosiddetti "Monaci Azzurrini" e fu oggetto di un grande restauro, ma con la soppressione dei Canonici di san Giorgio in Alga di Venezia, da cui dipendeva San Salvatore in Lauro con le sue dipendenze, la decadenza dell’Abbazia fu definitiva e, da quel momento, ad abitare San Benedetto al Subasio, rimase solo nel tempo qualche eremita.

I beni superstiti dell’Abbazia, continuarono ad essere dati in commenda ad alti prelati, specialmente della Curia Romana e dopo la soppressione Pepoli, decretata nel 1860, furono venduti in pubblica asta. Nel 1945 don Anselmo Job, priore di San Pietro di Assisi, riscattava ciò che rimaneva del monastero del Subasio e con sapienti provvedeva al restauro di quanto era ancora possibile salvare dell’antica struttura. I lavori di restauro si protrassero per circa un ventennio.

Cfr., Francesco Santucci, Capodacqua di Assisi, Pro Loco [a cura di ], Capodacqua 1992  - https://sanbenedettoalsubasio.it/storia/

In tempi recenti sono sorte ulteriori comunità di vita monastica, come i Monaci di Bose, che hanno contribuito a riportare questo luogo agli antichi splendori. Oggi, con la collaborazione delle  monache benedettine del Monastero di Sant’Anna in Bastia Umbra e grazie ad una monaca eremita, che se ne prende cura più da vicino, l’abbazia riapre i propri cancelli e le proprie porte ai visitatori, offrendo visite guidate, rievocazioni e rappresentazioni che esaltino la straordinaria peculiarità di un luogo prezioso da millenni per Assisi e per la vicenda storica di benedettini e francescani.

       

 


San Benedetto al Subasio 1, G.Earth 2023

San Benedetto al Subasio 2,  G.Earth 2023

San Benedetto al Subasio 3,  G.Earth 2023

"Dono del mantello", Giotto, 1297

 

 

 

 

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Claudio Maccherani