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Io e Vera abbiamo visitato il Monastero e la Chiesa di San Secondo dell'Isola Polvese nel 1985 (poche settimane dopo il nostro matrimonio) e poi nel 2019, in occasione di "PoesiaEuropa 2019" alla quale Vera partecipava (sia come relatrice che come poeta). La differenza è notevole per quanto riguarda il Monastero (che è stato perfettamente restaurato e ora è sede del "Centro Arpa Umbria"), mentre la Chiesa è stata conservata così come era nel 1985. Nel 2019, in un ambiente sempre splendido, ho rivissuto con la memoria gli intensi momenti del 1985, quando io e Vera eravamo in totale solitudine, immersi in un silenzio assoluto rotto solo dai delicati rumori della natura. |
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CHIESA di SAN SECONDO di Isola Polvese sul Trasimeno Chiesa di San Secondo,dedicata a San Secondo di Amelia, sorge allo stato di rudere sulla parte sommitale della Polvese. Edificata nell’XI secolo e possedimento dell’Abbazia di Farneta nel 1014 è un fondamentale punto di riferimento per la conoscenza del primo Romanico umbro. Costruita con materiali litici differenti (calcare, arenaria, pietra serena, marne, travertino), la facciata presenta una porta d’ingresso, sovrastata da un architrave e dal vano di una lunetta, da un rosone centrale e, ai lati, due coppie di finestre sovrapposte. L’interno appare come una basilica a tre navate, separate da due file di pilastri alternati a colonne, che sostengono archi a tutto sesto. Nella parte centrale dell’edificio, le cui mura perimetrali e l’abside sono andate buona parte distrutte, sono visibili i resti di alcune colonne (parte sono realizzate con piccole pietre di calcare, una è di travertino). All’interno si potevano ammirare, un tempo, due opere pittoriche di Bernardino di Mariotto e Sinibaldo Ibi. Bellissima la cripta la cui copertura è sorretta da una colonna monolitica in travertino con capitello a plinto in arenaria a forma di anguilla. (da "polvese.it") |
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MONASTERO Olivetano di SAN SECONDO di Isola Polvese sul Trasimeno Il cenobio benedettino degli Olivetani, istituito con decreto di Papa Sisto IV nel 1482, ospitò la comunità monastica fino al 1624. Costruito perpendicolarmente alla Chiesa di San Secondo, presenta una pianta rettangolare. L’edificio è a due piani, con l’ingresso principale rivolto ad occidente e recante sull’architrave lo stemma dell’ordine. Il piano terra ospitava il refettorio e la Sala Capitolare con una volta a botte e vele, una nicchia e tre grandi finestre ogivali rivolte ad est. Al piano superiore, comunicante con la chiesa, si trovavano le celle dei monaci. Abbandonato dalla comunità religiosa nel 1625 (quando Urbano VIII a causa della malaria e del clima umido fece trasferire i monaci olivetani al monastero di Sant’Antonio di Porta Sole di Perugia), il complesso fu utilizzato come dimora colonica da varie famiglie a servizio dei proprietari dell’Isola. Negli ultimi anni è stato oggetto di un recupero architettonico e oggi è sede del Centro Arpa Umbria "Cambiamento climatico e biodiversità in ambienti lacustri e aree umide". (da "polvese.it") |
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Nel 2019 presso il Monastero (ora sede del Centro Arpa umbria) si è svolto "PoesiaEuropa 2019", rading di poesia e dialoghi sull'Europa e sulla traduzione. |
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Claudio Maccherani |