Titolo 00 (generale)

" Giornate FAI d'Autunno "   Claudio Maccherani

Titolo 01 (particolare)

Titolo 02 (periodo)

Titolo 03 (partecipanti)

(by Claudio Maccherani)

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Ho finalmente visitato la Chiesa di San Claudio di Spello il 15 ottobre 2023 in occasione delle "Giornate FAI d'Autunno". Prima, ogni volta che ci passavo davanti, la trovavo chiusa. E i SAN CLAUDIO - dopo San Francesco, Santa Chiara, San Benedetto e Santa Rita - sono i più grandi santi della cristianità perché si chiamano CLAUDIO, come me (N.d.R.)

SAN CLAUDIO

MOLTI sono i San Claudio:

San Claudio di Roma (III secolo), martire romano commemorato assieme ai suoi familiari Ilaria, Giasone e Mauro il 3 dicembre;

San Claudio di Troyes (†273), martire a Troyes con i santi Giocondino, Giusto ed altri, celebrato il 21 luglio;

San Claudio di Bisanzio (†273), martire a Bisanzio con i santi Dionigi, Spazio, Luculliano e Paolo, celebrato il 3 giugno;

San Claudio di Corinto (†284), martire con Vittorino, Vittore, Niceforo, Diodoro, Serapione e Papia, celebrato il 25 febbraio;

San Claudio di Leon (†300), martire a León con Luperco e Pittorico, celebrato il 30 ottobre;

San Claudio di Cilicia (†303), martire con Asterio e Neone, celebrato il 23 agosto;

San Claudio da Ostia (IV secolo), martire a Ostia con Massimo, Prepedigna, Alessandro e Cuzia, celebrato con loro il 18 febbraio e da solo il 7 luglio;

San Claudio di Vienne (V secolo), vescovo di Vienne (Francia), celebrato il 1º giugno;

San Claudio di Condat (†696 o 699), abate di Condat e vescovo di Besançon, celebrato il 6 giugno;

San Claudio de la Colombière (†1682), gesuita francese, celebrato il 15 febbraio;

San Claudio de Eròla, celebrato il 9 luglio.

San Claudio martire, uno dei Santi Quattro Coronati [Claudio, Sinforiano, Nicostrato e Castorio, tutti tagliatori di pietre nelle cave della Pannonia], celebrato l'8 novembre, partono dei muratori e degli scalpellini. La leggenda narra che ai cosiddetti Santi Quattro Coronati, ai quali è intitolata la basilica che si trova a Roma sul colle Celio, l’imperatore Diocleziano in persona avrebbe chiesto di scolpire una statua di Esculapio e che, di fronte al loro rifiuto, li avrebbe lasciati annegare nel fiume, dopo averli fatti chiudere in una cassa di piombo.

CHIESA di SAN CLAUDIO, Spello (PG)

La Chiesa di San Claudio di Spello è dedicata a San Claudio martire, uno dei Santi Quattro Coronati, protettore dei muratori e degli scalpellini. L'edificio, del XII secolo, sorge fuori dalle mura di Spello "lungo il tratto della Flaminia che congiunge Spello a Santa Maria degli Angeli e Assisi, una via sacralizzata da una gran messe di edifici grandi e piccoli che segnavano il cammino dei pellegrini diretti ai luoghi francescani" come la definiva Corrado Fratini ed è uno dei più begli esempi di architettura romanica della città. Il sito, già frequentatissimo in età precristiana, si trova a pochi metri dall’anfiteatro di età repubblicana e dall’elegante dimora storica di Villa Fidelia, dove anticamente si trovava il Santuario federale della gens umbra, luogo d’incontro per i popoli italici in occasione delle tradizionali feste annuali.

In un privilegio che papa Alessandro III inviò all'abate del monastero di San Silvestro nel 1178, la chiesa risulta appartenere a detto monastero dell'ordine camaldolese. In seguito divenne proprietà della Comunità di Spello che ne affidò la decorazione interna a Cola di Petruccioli. Nel 1389 il vicario pontificio Pandolfo Baglioni concesse il privilegio di una fiera franca da tenersi nella sua area, e nel 1392 Bonifacio IX rilasciò alla chiesa l'indulgenza plenaria.

La chiesa, a tre navate e tetto a capanna a quattro spioventi in facciata, ha un impianto leggermente asimmetrico che si riflette sul prospetto in calcare bianco locale. L'elegante facciata presenta tre ingressi, un portale centrale a doppia ghiera e due laterali architravati, tamponati, sormontati rispettivamente da un rosone e due bifore non perfettamente in asse. Completa il prospetto un alto campanile a vela a due ordini con mensolone divisorio, che accoglie alle estremità due aquile scolpite. L'interno è caratterizzato dall'asimmetria delle tre navate, scandite a destra da colonne e a sinistra da pilastri, sui quali compaiono' alcuni affreschi con San Claudio a figura intera, che reca in mano i suoi arnesi da lavoro: la squadra , lo scalpello ed il martello. Nella zona absidale, il coperchio di un sarcofago fa da piano all'altare. San Claudio è raffigurato entro riquadri sul secondo pilastro, e in un piccolo tondo sul terzo. Le pareti laterali, con muratura a faccia vista, sono prive di decorazione pittorica. Molto interessante è il ciclo di affreschi sopra gli archi della Parete sinistra della navata centrale, commissionati nel 1393 del pittore orvietano Cola di Petruccioli. [tratto dal sito del FAI]

Con il terremoto del 1832 il bellissimo rosone andò distrutto e fu ricomposto nel 1883 dallo scalpellino assisiate, Stefano Prosperi e contestualmente furono restaurati anche gli affreschi dal pittore e decoratore Giovanni Picca di Ascoli Piceno e per liberare l’edificio dall’umidità fu eseguito uno sterro dietro l’abside rimovendo di 16 metri cubi di terra. Gli ultimi lavori risalgono agli anni 2001 e 2003-2004, eseguiti in occasione del restauro della chiesa, danneggiata dal sisma del 1997, quanto agli affreschi sono stati restaurati parte in seguito al terremoto e parte nel 2009 grazie ad un progetto cofinanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia e dal Comune di Spello. [tratto da I Luoghi del Silenzio]

  

 

 

 

 

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Claudio Maccherani