Titolo 00 (generale)

" Confesso che ho girato "   Claudio Maccherani

Titolo 01 (particolare)

Titolo 02 (periodo)

Titolo 03 (partecipanti)

(by Claudio Maccherani)

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Io e vera abbiamo visitato l'Abbazia di Fiastra nel 2014, in uno dei nostri soliti giri domenicali per pievi, borghi e castelli. Una giornata piena, tra Abbazia, Museo della Civiltà Contadina, Museo del Vino e Riserva Naturale.

ABBADIA di FIASTRA (Urbisaglia, MC)

L'Abbazia di Santa Maria di Chiaravalle di Fiastra sorge nella bassa Valle del Fiastra in prossimità dell'omonimo fiume, nel territorio dei comuni di Tolentino e Urbisaglia e rappresenta il più importante edificio monastico delle Marche. Di uno stile di transizione dal romanico al gotico rispecchia in pieno l'influsso cistercense di sapore lombardo.

Già nel 971 c'era una piccola chiesa e nel 1142, sotto la guida dell'abate Bruno, i monaci cistercensi vi eressero il iniziarono a erigere il complesso abbaziale dedicato alla Madonna Annunziata (durato 50 anni) impiegando materiale proveniente dai resti della vicina città romana di Urbs Salvia (Urbisaglia), distrutta dai Visigoti di Alarico nel 408, e iniziarono una lunga opera di bonifica dell'allora paludoso territorio.

L'Abbazia divenne subito molto importante e "madre" di molte altre abbazie e presto diventò una "seconda Chiaravalle". I monaci cistercensi organizzarono il territorio agricolo dell'abbazia in sei grange (aziende agricole cistercensi) che, grazie alla loro abilità organizzativa, agricola e artigianale, insieme a quella dei fratelli conversi, diventano centri economici fiorenti e autonomi. Nel XIII secolo l'Abbazia giunge all'apice del successo, con la presenza di circa 200 monaci e il controllo di 33 tra chiese e monasteri.  Dalla metà del XIV secolo il monastero si avvia verso un lento ma inesorabile declino causato da una serie di eventi disastrosi quali il saccheggio nel 1422 per mano di Braccio da Montone che abbatté la copertura a volte della chiesa, la torre nolare, e uccise numerosi religiosi. Nel 1456 l'Abbazia giunse  al collasso definitivo sotto la disastrosa guida dell'ultimo abate commendatario, il cardinale Sforza. Nel 1581 il papa cede il monastero e tutti i suoi possedimenti alla Compagnia di Gesù, nel 1613 Fiastra entra a far parte della Congregazione Cistercense Romana e Papa Urbano VIII trasferisce a Roma i pochi cistercensi rimasti nell'abbazia. Nel 1773 la Compagnia di Gesù venne soppressa e il monastero con tutti i suoi beni fu ceduto ai marchesi Bandini di Camerino.

 


Abbazia di Fiastra, Google Earth 2022

 

Nel 1918, con la morte del Duca Sigismondo Giustiniani-Bandini, l'abbazia e tutto ciò che le appartiene passa in eredità alla Fondazione Giustiniani-Bandini, che il 18 giugno 1984, con la Regione Marche, ha istituito la Riserva naturale dell'Abbadia di Fiastra. La riserva viene riconosciuta dallo Stato Italiano il 10 dicembre 1985 e nel febbraio del 1987 è posta anche sotto l'egida del WWF Italia. Come ricorda una lapide all'interno della chiesa abbaziale, i Monaci Cistercensi sono ritornati all'Abbazia di Chiaravalle di Fiastra, sempre dall'Abbazia di Chiaravalle di Milano, il 21 marzo 1985. La comunità cistercense occupa una parte dell'antico monastero e come una volta vive in osservanza della Regola di San Benedetto. La comunità cistercense ha lasciato l'Abbazia nel giugno del 2018 per fare ritorno alla casa madre (Chiaravalle) di Milano.

La chiesa, dedicata a Santa Maria, è una monumentale costruzione a pianta a croce latina a tre navate regolata dalle severe forme cistercensi e dalle dimensioni imponenti: 72 metri di lunghezza, 20 di larghezza, 25 di altezza.

 La struttura del monastero vuol raffigurare simbolicamente la Gerusalemme Celeste, "città quadrata e misurata", così come descritta nel libro dell'Apocalisse di Giovanni, con gli ambienti distribuiti intorno al chiostro (chiuso e quadrato, simbolo della verginità di Maria, con al centro il pozzo sopra la cisterna per la raccolta dell'acqua piovana): la chiesa a settentrione (in direzione della Stella Polare, stella immobile, simbolo di Dio eterno e immutabile, rivolta a oriente, da dove sorge la luce simbolo di Cristo risorto); la sala capitolare è a oriente (da dove sorge la luce), con auditorium e scriptorium; il refettorio è a mezzogiorno; i dormitori a occidente, dove il sole tramonta. Nell'Abbazia c'erano due refettori, uno per i monaci e uno per i conversi. Quello dei monaci fu demolito nell'Ottocento per la costruzione di Villa Bandini.

Nella foresteria del monastero c'è ora il Museo della Civiltà Contadina e nelle cantine c'è il Museo del Vino.


il VINO marchigiano

 

Museo del Vino

Nei locali delle cantine ("Grotte") c'è il Museo del Vino che espone strumenti ed oggetti usati in passato per la lavorazione delle uve. Le cantine furono edificate nel corso del XVII secolo per conto dei Gesuiti, ai quali era stata affidata l'Abbazia nel 1581. Sono costruite su due piani, di cui uno interrato, e venivano utilizzate per lavorare le uve prodotte dalle vigne dell’Abbazia e più recentemente quelle raccolte nelle terre della famiglia Giustiniani Bandini e poi della Fondazione Giustiniani Bandini.

 


Riserva Naturale Abbadia di Fiastra

Riserva Naturale dell'Abbadia di Fiastra

La Riserva Naturale Abbadia di Fiastra nasce nel 1984 (convenzione tra la "Fondazione Giustiniani-Bandini" e la regione Marche) per proteggere le terre appartenute ai monaci cistercensi e da loro plasmate nel corso dei secoli e dove è ancora possibile godere di un ambiente accogliente ed armonioso, espressione di un rapporto equilibrato tra uomo e natura. Il territorio della Riserva può essere suddiviso in tre zone omogenee: riserva naturale orientata, l'area comprendente la Selva;  riserva antropologica, l'area comprendente i campi coltivati, l'Abbazia Cistercense e  Palazzo Giustiniani-Bandini; area di protezione, la restante area contigua per il mantenimento dei rapporti di equilibrio con l'area protetta.

 

Museo della Civiltà Contadina

L'agricoltura è sempre stata nell'area della Riserva Naturale l'attività fondamentale per lo sviluppo economico e sociale, fin dall'epoca dei monaci. Grazie a loro e a coloro che poi hanno sempre migliorato e promosso il lavoro in campagna, l'area ha conservato le caratteristiche che oggi la rendono unica, con le sue distese di campi coltivati disseminate di antiche case coloniche. Il Museo della Civiltà Contadina, allestito nei locali attigui al Centro Visite, dove una volta si trovava la foresteria del monastero, permette di ripercorrere la storia dei contadini della zona dal 1800 agli anni '50 del 1900. Nel Museo sono raccolti molti attrezzi agricoli, utensili da cucina e oggetti di falegnameria che provengono dalle case del circondario, raggruppati in base al loro uso e posti in ambienti che mostrano come si svolgeva la vita in campagna e in famiglia.

[tratto da Wikipedia]

 

 

 

 

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7 VIDEO

 
 Abbadia di Fiastra
RAI Storia, 2015 [33'10]

 
 Riserva Statale Abbadia
di Fiastra, 2016 [3'05]

 
 Sapori divini all'Abbadia
di Fiastra, 2010 [5'05]

 
 Abbadia Fiastra e Riserva
dal drone, 2021 [4'04]

 
 Abbadia di Fiastra
Monastero, 2023 [11'56]

 
 Le Grotte e il Museo
del Vino, 2015 [6'06]

 
 Museo della Civiltà
Contadina, 2023 [25'42]

Claudio Maccherani