Il 25 luglio
è dedicato alle escursioni in mare, alle Calanche di Piana, al Golfo di Girolata
e alla Riserva Naturale della Scandola. Spettacolare, si ha l'impressione di
essere precipitati nel passato di centinaia di milioni di anni, al momento della
formazione della Terra. Luoghi selvaggi di origine vulcanica fatti di scogliere
di tutti i colori (predominante il rosso), falesie, grotte, insenature, rocce
affioranti in un mare cobalto. Una meraviglia.
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Il Golfo di Porto,
il Golfo di Girolata, la Riserva Naturale di Scandola
e le Calanche di Piana dal 1983 sono
Patrimonio
dell'Umanità
Calanche di PIANA
Le Calanches
- cale, insenature - sono formazioni rocciose arancioni e rosso acceso di
porfido e granito erose dal vento. Soggette a insoliti fenomeni di erosione,
queste scogliere a picco su un mare turchese, descritte da Maupassant come "un
serraglio da incubo pietrificato dalla volontà di un dio stravagante",
raggiungono anche i 400 metri di altezza. Nella tradizione sono state associate
a diverse figure di animali che sembrano stagliarsi su di esse e secondo la
leggenda queste forme fantastiche sono opera del diavolo in un impeto di rabbia
dopo che una pastorella aveva rifiutato le sue avances.
Baia di GIROLATA
Collegato solo da
una mulattiera di 22 chilometri (fino al Col de la Croix) al resto dell'isola,
il minuscolo porticciolo di pescatori di Girolata è un posto da sogno
ulteriormente esaltato dal mare e dal rosso vivido delle rocce. Per centinaia di
anni i suoi pochi abitanti hanno vissuto isolati mantenendosi con la pesca. Qui
nel 1530 il corsaro Dragut (Dorghut)
fu fatto prigioniero dal generale
genovese Andrea Doria che catturò nove galere. Dragut corruppe chi
lo teneva prigioniero e 11 anni dopo tornò per vendicarsi radendo al suolo il
paese. La Torre - Fortino - che domina il paese è stato costruito
dai genovesi nel XVI secolo. Attualmente il paese conta solo 15 residenti fissi.
Riserva Naturale di
SCANDOLA
La Riserva
Naturale di Scandola, 700 Km2, trae il suo nome dalle
tegole di legno (Scandula) che coprono le case di montagna
dell'isola. In realtà, le formazioni rocciose della zona, simili a
tetti, sono solo una parte del suo sorprendente repertorio geologico. I
lastroni accatastati, i pinnacoli torreggianti, e gli aspri
affioramenti a forma di artigliohanno avuto origine dalle eruzioni
vulcaniche avvenute 250 milioni di anni fa e l'erosione ha modellato
caverne, grotte e fessure nella roccia solidificata. I colori variano
dal grigio carbone del granito ai rosso incandescente e viola ruggine
del porfido, dando luogo a un vivido contrasto con il verde intenso
della macchia mediterranea e il blu cobalto del mare. Il promontorio e
le acque che lo circondano sono stati dichiarati Riserva Naturale nel
1975. Qui la NATURA è varia come in nessun altro luogo della
Corsica: delfini, foche, 450 diversi tipi di alghe marine e piante
acquatiche (inclusa una rara erba fotosintetizzante che, grazie
all'eccezionale limpidezza dell'acqua, cresce a 35 m di profondità),
numerose specie diverse di pesci (compresi gli epinefali, una specie
caraibica), gabbiani giganti, cormorani, falchi pescatori, pipistrelli,
piante rare originarie dell'isola (quali il narciso marino -
Pancratium maritimum - e il Senecio cinerario). Nel corso
degli ultimi 1000 anni le alghe hanno formato una fitta striscia bianca
alla base degli scogli appena sopra la superficie dell'acqua, un
fenomeno raro che offre informazioni preziose sul cambiamento del
livello del marte.
[tratto da "Corsica",
David Abram, Bell'Europa, The Rough Guide, 2009]
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