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Ho fatto il mio primo Campo di Lavoro di Mani Tese
nell'estate del 1977 a Capannori e il secondo nel 1978 a Lucca.
Quindici giorni di lavoro, a raccogliere bottiglie, ferro vecchio, elettrodomestici rotti, etc. con suddivisione dei materiali e successiva rivendita.
Con il ricavato Mani Tese finanzia progetti di solidarietà con i paesi del "terzo mondo".
In questo caso il progetto riguardava pompe di acqua manuali per il Camerun.
Non solo con il superfluo, ma anche con gli scarti della nostra società è possibile aiutare chi ha fame.
Una presa di coscienza sull'iniquità dilagante - allora come ora - e sull'insostenibilità del nostro modello di sviluppo, nonché un esempio di "raccolta differenziata" ante litteram.
CAPANNORI Le prime notizie storiche riguardo Capannori ci giungono a partire dall'anno 745, quando un monaco stabilitosi nel suo territorio vi edificò una cappella dedicata a San Quirico intorno alla quale si cominciarono a costruire numerose abitazioni divenendo presto un importante centro agricolo. Durante il basso medioevo, a causa dei continui attacchi dei pisani e dei fiorentini, la Repubblica di Lucca fortificò il borgo. Nel 1313 l'esercito pisano invase Capannori, ma il condottiero lucchese Castruccio Castracani liberò il paese e poi conquistò un vasto territorio comprendente Luni, Pisa, Pistoia e Volterra. In quel periodo Capannori vide accrescere il proprio prestigio in virtù della sua posizione centrale tra i territori annessi da Lucca. Nal 1673 Capannori fu proclamata sede del "Commissariato delle Sei Miglia" che univa i comprensori di Capannori, Massarosa, Pescaglia e Borgo a Mozzano. Tale ruolo venne esercitato sino alla conquista di Napoleone Bonaparte, quando il commissariato venne trasferito a Lucca. La città fece parte del Ducato di Lucca fino al 1847 quando lo stato lucchese fu annesso al Granducato di Toscana e quindi nel 1861 nel Regno d'Italia. |
Claudio Maccherani |