Titolo 00 (generale)

" Confesso che ho girato "   Claudio Maccherani

Titolo 01 (particolare)

Titolo 02 (periodo)

Titolo 03 (partecipanti)

(by Claudio Maccherani)

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Nei nostri giri dal camping di Gruissan venerdì 14 siamo andati a vedere Perpignan e Céret (Pirenei Orientali). Nella strada da Narbonne e Perpignan c'è l'imponente Fortezza di Salses, che però non abbiamo potuto visitare. Domenica 16, durante il trasferimento a Grasse, abbiamo visitato Aigues Mortes (vedi << 10), la Camargue, Saintes Maries de la Mer (luogo santo per gitani, Sinti e Rom) e Fréjus. Lunedì 17, dopo il pernottamento a Grasse, siamo tornati a Perugia

PERPIGNAN

L'area di Perpignan (Pirenei Occidentali) era popolata attorno alla metà del I millennio a.C. da una popolazione di origine ibera che fondò un centro abitato, nel II secolo a.C. ribattezzato dai romani Ruscino (o Ruscinus).  Nel V secolo sia Ruscino che la sua Provincia romana di appartenenza (Gallia Narbonense) caddero sotto la dominazione visigota.  Pur decadendo Ruscino continuò a svolgere per circa mezzo millennio, in età visigota, islamica e franca, una certa funzione commerciale. Nel X secolo, a pochi km di distanza, si sviluppò il centro abitato di Perpignano che in breve divenne capitale della Contea del Rossiglion che, dopo essersi affrancata dai carolingi, aveva riacquistato l'indipendenza. Nel 1172 Perpignano venne unita alla Contea di Barcellona della Corona d'Aragona. Nel 1276 la città passò sotto la sovranità del Regno di Maiorca retto da un nucleo cadetto degli Aragona che ne fece la capitale della parte continentale del proprio Stato (che comprendeva due nuclei territoriali, uno nella Catalogna settentrionale, l'altro in Francia, nella Signoria di Montpellier, mentre le Baleari ne costituivano la parte insulare). Perpignan prosperò per quasi un secolo, fino al 1346 quando la peste nera ne decimò la popolazione.

Nel 1463 il re di Francia Luigi XI occupò Perpignano e il Rossiglione. Perpignano vide garantiti i propri privilegi e le libertà municipali, ciò nonostante dieci anni dopo, nel marzo del 1473, si ribellò e resistette a un lungo assedio che si protrasse fino al 1475, allorquando fu costretta a capitolare. Occupata nuovamente dalla Francia, nel 1493 tornò, con il Rossiglione, alla Corona d'Aragona e al Regno di Castiglia, con il beneplacert di Carlo VIII di Francia. Nel 1642 fu rioccupata dalle truppe francesi nel corso della guerra dei trent'anni e da allora seguì le sorti dello Stato francese. Negli ultimi decenni dell'Ottocento e per tutta la prima metà del Novecento ricevette un gran numero di immigrati spagnoli e catalani e, negli anni sessanta del secolo scorso, molte migliaia di pied-noir. Sia gli uni che gli altri si sono perfettamente integrati nella popolazione locale e hanno contribuito sigificativamente allo sviluppo economico della città [da Wikipedia]. Nella strada tra Narbonne e Pedrpignan c'è l'imponente Fortezza di Salses, qui a fianco riportata


Fortezza di Salses CLICK

CÉRET

L'accogliente cittadina catalana di Céret, la "porta di Spagna", è la capitale del Vallespir, ai piedi dei monti Albères. Imperdibile è il celebre Museo d'Arte Moderna di Céret in cui è possibile ammirare importanti opere di tutto il Novecento. Frutto di visite e soggiorni di grandi artisti in città e nei suoi dintorni, questo luogo espone opere di personaggi illustri che hanno segnato l'ultimo secolo quali Picasso, Matisse, Chagall, Dufy e Masson.

CAMARGUE

La Camargue (Bocche del Rodano e Gard) è una zona umida a sud di Arles, fra il Mar Mediterraneo e i due bracci del delta del Rodano (Il braccio orientale Grand Rhône e quello occidentale Petit Rhône). Con un'area di oltre 930 km² è il più grande delta fluviale dell'Europa occidentale (tecnicamente è un'isola, essendo completamente circondata dalle acque). È una vasta pianura con grandi lagune di acqua salata divisi dal mare da banchi di sabbia e circondati da paludi coperte da canneti, a loro volta attorniati da grandi aree coltivate. Dal 1970 è Riserva Nazionale con il Parco Regionale della Camargue. È la dimora di più di 400 specie di uccelli, tra i quali il fenicottero rosa. Gli stagni sono favorevoli alla vita degli insetti, fra cui alcune delle più feroci zanzare di tutta la Francia. In Camargue vive una razza particolare di CAVALLI, chiamata appunto Camargue. Un tipico paesaggio di questa regione sono le sansouries, praterie dal suolo salato, dove cresce la pianta carnosa della la salicornia e pascolano liberamente tori e cavalli di razza camarghese. La flora della Camargue è adattata a coesistere con condizioni di acqua salata e vi fioriscono quindi lavanda di mare oltre a tamerici, salici e canneti. [da Wikipedia]

SAINTES MARIES DE LA MER


Saintes Maries de la Mer
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zie alla sua storia e alla sua posizione, la capitale della Camargue conserva un patrimonio culturale, religioso e naturale di incomparabile bellezza. - https://www.franciaturismo.net/provenza/camargue/saintes-maries-de-la-mer/

La prima citazione dell'abitato risale al IV secolo, da parte del poeta e geografo Festo Avieno che segnalava un oppidum priscum Ra, un'antica fortezza dedicata a Ra, dio egizio, forse su un'isola del delta paludoso del Rodano. In era cristiana si sarebbe corrotto in ratis, cioè "zattera" o "isolotto". Da qui l'antico nome di Notre Dame de Ratis, poi Notre Dame de Radeau (isolotto) e infine Notre Dame de la Mer. Il nome attuale risale al 1838. Le "Marie" che danno il nome al paese sono Maria Salome e Maria Jacobé, con Maria Maddalena, che secondo la leggenda sarebbero arrivate in questi luoghi assieme alla serva Sara la Nera, dopo aver vagato in mare su una barca priva di remi. Le statue delle tre donne si trovano nella chiesa del paese: le due Marie raffigurate sulla barca, scultura che viene portata in processione nella ricorrenza dello sbarco, mentre a Sara, diventata la patrona dei gitani, è dedicata la statua nella cripta. Diverse leggende narrano che una barca sulla quale si trovavano diversi seguaci di Gesù di Nazareth in fuga dalla Palestina (tra i quali, oltre le TRE MARIE, Marta di Betania, Lazzaro, Massimino e la serva Sara la Nera) approdasse su questi lidi.  Qualcuno ipotizza che ci fosse anche la figlia di Maria Maddalena e Gesù [N.d.R.]

Dall'abitato di Saintes-Maries-de-la-Mer, mentre Maddalena si sarebbe diretta verso Saint-Maximin-la-Sainte-Baume, Lazzaro a Marsiglia, Marta a Tarascona, Maria Salomé, Maria Jacobé e Sara si sarebbero stabilite vicino all'oppidum evangelizzando la regione. La leggenda vuole anche che le paludi della Camargue fossero abitate da un terribile mostro, la Tarasca, che terrorizzava la popolazione. Santa Marta, con la sola preghiera, lo fece rimpicciolire in dimensioni tali da renderlo innocuo, e lo condusse nella città di Tarascona, ma qui però i cittadini terrorizzati uccisero la povera creatura. Qui si svolge, ogni anno, il pellegrinaggio gitano in onore di Santa Sara, patrona degli zingari.  [da Wikipedia]

FRÉJUS

In origine il territorio attorno alla baia di Aegytna era abitato da popolazioni celto-liguri e successivamente ospitò un avamposto dai focesi di Massalia. Nel 49 a.C. Giulio Cesare fondò sul territorio degli Oxubii l'insediamento Forum Iulii. Nel 28 a.C. vi s'insediarono i veterani della VIII Legio e nel 22 a.C. Augusto la proclamò capitale provinciale della Gallia Narbonense. La sua importanza deriva dal fatto che oltre ad essere l'unica base della flotta militare romana in Gallia era anche attraversata dalla via Iulia Augusta. Durante il regno di Tiberio fu realizzata la maggior parte dei monumenti romani tuttora esistenti. Nel 69 vi fu combattuta una battaglia tra le truppe fedeli a Vitellio e quelle di Otone. Nel IV secolo fu istituita la diocesi di Fréjus e nel 374 fu costruita la prima chiesa. Tra il VII ed il IX secolo fu ripetutamente razziata dai saraceni. Nel 940 i musulmani del vicino Frassineto attaccarono e saccheggiarono la città. Il 2 dicembre 1959 Fréjus fu colpito dalla rottura della Diga di Malpasset, quando 50 milioni di m³ d'acqua raggiunsero l'abitato provocando 423 morti e distruggendo gran parte della città.  [da Wikipedia]

 

 

 

 

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6 VIDEO

 
 Perpigna, Occitanie
France, 2019 [2'59]

 
 Saintes Maries de la Mer
Camargue, 2019 [2'38]

 
 Festa dei Gitani
Saintes Maries, 2016 [11'32]

 
 Saintes Maries de la Mer
Francia, 2023 [10'55]

 
 Camargue, Aigues et alii
Francia, 2014 [6'45]

 
 I Cavalli, guardiani
della Camargue, 2019 [2'26]

Claudio Maccherani